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Psicoterapia Famigliare

Ritratto di famiglia al parco

Osservando e valutando attentamente le differenti configurazioni e dinamiche famigliari si cercherà di proporre l’approccio terapeutico più consono alle caratteristiche del sistema famigliare. In alcuni casi si riterrà più adeguato una presa in carico individuale del minore, in altri casi sarà possibile e utile, in parallelo, valutare una proposta di consulenza o psicoterapia per la coppia genitoriale o coppia genitoriale in separazione con supporto psicologico anche per i figli.
 

All’interno del centro, si organizzano anche degli incontri di gruppo ad orientamento psicopedagogico per i genitori perché possano essere aiutati a comprendere la natura delle difficoltà che insorgono nella relazione con i propri figli e, gradualmente, a risolverle.
Ritrovandosi con persone che vivono esperienze simili alle proprie e usufruendo dell’aiuto di un esperto in grado di individuare le cause dell’insorgenza delle loro difficoltà è possibile impegnarsi con l’obiettivo di attivare nuove risorse e riscoprirsi capaci di operare piccoli ma importanti cambiamenti. E’ un percorso che fa sentire meno soli, più forti e capaci nell’affrontare il mestiere di genitore, forse il più arduo e imprevedibile

problemi nella famiglia

Problematiche famigliari

Secondo Carter e Mc Goldrick ci sono 6 fasi fondamentali del ciclo di vita della famiglia:

  • Fase antecedente la formazione della famiglia

  • Fase iniziale di formazione della famiglia (formazione della coppia)

  • Fase della nascita dei figli

  • Fase adolescenziale dei figli, in cui tendono progressivamente a distaccarsi dalla famiglia d’origine per confrontarsi con il gruppo dei pari

  • Fase in cui i figli adulti creano una famiglia loro

  •  Fase terminale, del pensionamento o della vecchiaia

Ogni fase rappresenta una sfida per i singoli membri, perché qualsiasi cambiamento prevede una ristrutturazione delle relazioni interne e del ruolo che ognuno ha all’interno della famiglia.

Per far fronte a tali esigenze, lo studio Bruno Ferrario ha attivato il Progetto LILA al fine di dare risposta, nello specifico, alle richieste inerenti le complessità che la crescita di un figlio richiede di affrontare all’individuo e alla famiglia. Tramite l’osservazione delle differenti dinamiche familiari si cercherà di proporre l’approccio  terapeutico più consono alle caratteristiche  del sistema familiare. In base alla tipologia del problema e alla specifica fase del ciclo di vita in cui la famiglia si trova, sarà consigliata una presa in carico individuale, soprattutto per minori in fase adolescenziale, oppure una psicoterapia di coppia, o ancora una consulenza che prenda in analisi l’intero nucleo familiare tramite sedute periodiche condotte da un terapeuta esperto che fornisca gli strumenti necessari per superare la crisi.

separazione_anello

Supporto coppia in separazione

La mediazione familiare è quel territorio neutrale in cui si cerca di far incontrare le coppie in crisi e che si avvicinano ad una separazione legale o un divorzio, cercando di trovare punti di dialogo tra i componenti.

I terreni di mediazione possono essere tanti ma principalmente si e restringono a: figli, finanze, proprietà. Sono questi i terreni dove più facilmente si scontrano le coppie che stanno per separarsi.

Il mediatore, ovvero colui che materialmente svolge il lavoro di mediazione tra le due parti, non sostituisce l’avvocato, e non prende il posto del negoziato tra le parti, semplicemente cerca di fare in modo che i due coniugi non aprano una guerra. Un divorzio porta sempre con sé insicurezza, senso di fallimento, instabilità emotiva: un mediatore familiare può evitare che questo accada, lasciando alle persone la propria dignità e la possibilità di non avere rimpianti in futuro per comportamenti eccessivi ed irreversibili.

La mediazione familiare ha i seguenti propositi:

  • Ridurre il conflitto tra le parti 

  • Promuovere il dialogo tra le parti 

  • Rendere minime le conseguenze di una separazione e della fine di un matrimonio o convivenza 

  • Limitare il più possibile le recriminazioni 

  • Guidare verso una separazione consensuale che potrà portare le parti a fare delle concessioni senza pensare di aver “perso” 

  • Proteggere gli interessi dei figli

  • Fare in modo che i rapporti tra tutti i membri della famiglia abbiano una continuità, specie tra genitori e figli

Gestante

Supporto neo-mamme

La depressione post partum è uno stato di alterazione dell’umore il cui esordio si colloca nelle quattro settimane successive al parto.

Può essere caratterizzata da umore depresso per la maggior parte del giorno, marcata diminuzione di interesse e piacere per quasi tutte le attività e, in modo particolare, per quelle relative alla cura del figlio, alterazioni del sonno, faticabilità e irritabilità, sentimenti di autosvalutazione o colpa. 

E’ da differenziare dallo stato fisiologico di calo di energie e riassetto ormonale (baby blues) che sperimentano tutte le donne qualche tempo dopo il parto (in genere nei 10 giorni successivi alla nascita del bambino) che risulta essere di breve e durata e transitorio.

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