Un approccio interdisciplinare nella cura del disagio “mente-corpo
La psicosomatica rappresenta un approccio clinico che accoglie principi della medicina e della psicologia e si fonda sull’idea che la natura dell’uomo sia inscindibilmente psico e fisica. La relazione indissolubile tra un disturbo e la sua causa d’origine psichica si riallaccia alla visione olistica del corpo umano, secondo cui il corpo e la mente sono strettamente legati tra loro.
La naturopatia, intesa come disciplina psicosomatica, è un insieme di pratiche di medicina alternativa, i fondamenti teorici sono stati formulati alle fine del XIX secolo negli Stati Uniti per poi diffondersi in diverse modalità, nel resto del mondo.
Il termine “naturopatia” fu coniato nel 1985 dallo statunitense John Scheel, medico newyorkese, ed etimologicamente rimanderebbe all’espressione “sentiero della natura“, ovvero il cammino che una persona deve seguire per mantenere o ripristinare il proprio stato di benessere.
Lo stretto rapporto interdisciplinare fra la Naturopatia e la Psicosomatica trova base nell’imprescindibile totalità psicobiologica dell’individuo.
Uno sguardo alla letteratura
I più insigni personaggi dell’antichità classica sostenevano già questo principio.
Platone diceva che prima di curare il corpo bisogna sanare l’anima. Galeno correlò la malattia con il profilo emotivo di specifici tipi di personalità.
Freud a fondamento della psicosomatica, elaborò il fenomeno della conversione in cui l’individuo, a fronte di una rappresentazione e di un’idea incompatibile con il proprio Io, rimuove dalla coscienza l’elemento di disturbo, reprimendolo e convertendolo in un sintomo che simboleggia ed esprime, a livello corporeo, il contenuto inaccettabile.
La reazione emozionale adattiva a uno stimolo esterno, inammissibile alla coscienza e contrario alla morale, si manifesta con risposte fisiologiche e psicologiche, generando una situazione di stress.
Ciò che sta alla base dei disturbi psicosomatici è, infatti, la necessità di dare uno sfogo alle emozioni pressanti, soprattutto quando esse risultano troppo dolorose per poter essere riconosciute ed affrontate.
Quando l’anima viene offesa, il corpo diventa il palcoscenico degli eventi psicologici inconsci, manifestando ciò che non va.
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Aspetti teorici
Il principio fondamentale che sta alla base di questo approccio è che la malattia rappresenta uno squilibrio energetico, una disarmonia causata dal binomio eccesso-difetto.
La prevenzione o il ripristino dell’equilibro determinerebbe la scomparsa dei sintomi.
Rifacendosi ad un linguaggio prettamente simbolico, come in natura vi è una disposizione gerarchica che premia ciò che sta più in alto, così nell’uomo, il capo, che rappresenta la parte più alta del corpo, accoglie il valore energetico che predomina tutta la struttura. Ogni disarmonia, dunque, di livello superiore, ovvero mentale, con il tempo finisce per ripercuotersi sul piano fisico.
Come già largamente sostenuto dalla psicosomatica generale, la naturopatia sostiene l’imprescindibilità della relazione fra la mente e il corpo. L’uomo, nella sua unità dinamica, è composto da materia ed energia ed il suo corpo è la sede in cui coesistono gli opposti, come anche la medicinale tradizionale cinese ci insegna con lo ying (aspetto negativo) e lo yang (aspetto positivo).
A differenza della medicina convenzionale che tende a sopprimere il sintomo senza interpretarlo, in un’ottica correttiva, l’obiettivo che la naturopatia e la psicosomatica si pongono, invece, è quello di comprendere il sintomo, in quanto espressione di ciò che manca a livello di coscienza, rispettarlo come un insegnante che ci aiuta a migliorare.
Metodologia
Dopo che un adeguato accertamento medico abbia escluso franche e specifiche patologie, il terapeuta può utilizzare una metodologia approntata ad un approccio psicosomatico, avvalendosi di psicoterapie mirate coadiuvate alla naturopatia, seguendo un approccio olistico nella cura del disturbo.
La naturopatia per promuovere un equilibrio mente e corpo si occupa di prevenire la malattia attraverso lo studio dell’ecologia personale del soggetto (come e dove vive, qualità della sua alimentazione, che lavoro fa, come e quanto riposa, ecc…), la quale è strettamente correlata all’ecologia della mente (come reagisce alle emozioni).
Nel campo della psicosomatica, uno strumento di indagine basilare è la dimensione d’organo. Si parte dal presupposto che gli organi e i tessuti del corpo umano siano depositari, dai tempi remoti, di immagini e di funzioni primarie, che possono essere tradotte con i diversi atteggiamenti verso il mondo.
Ad esempio, quando si osservano dei disturbi nell’apparato cutaneo e annessi, si è in presenza di un conflitto di separazione. L’epidermide, rappresenta, infatti, il confine corporeo con l’esterno e il contatto con il mondo.
Disturbi nell’apparato osteo-muscolare rappresentano invece Il conflitto di autosvalutazione.
La durezza delle ossa è simbolo di solidità interiore e nelle articolazioni risiede la mobilità, l’azione e la flessibilità; la forza e la motivazione si palesano nei muscoli ed i tendini e i legamenti traducono l’energia in azione.
Il terapeuta, dunque, ha il compito di andare a fondo nella storia del paziente, ponendosi oltre il sintomo.
La metodologia si basa sul porre domande dirette e osservare i dettagli sia dal punto di vista fisico che comportamentale, facendo anche un’attenta analisi dell’ambiente di vita della persona.
Per consultazioni ed approfondimenti chiamate 0331/772323 dal lunedì al venerdì.