L’adolescenza è considerata il periodo intermedio della vita fra l’infanzia e l’età adulta che comprende la fascia d’età fra i 13 e i 19 anni. E’ preceduta da una fase preparatoria, la pre-adolescenza, collocabile intorno agli 11-13 anni, periodo che coincide con la frequentazione delle scuole medie.
In Psicologia il tema dell’adolescenza inizia ad essere trattato già nel 1904, grazie agli studi di Stanley Hall e viene successivamente affrontata da Freud che la include come fase genitale dello sviluppo psicosessuale, successiva alla fase di latenza, dunque un periodo in cui riemerge la libido e si stabiliscono le prime relazioni di coppia. Erikson, invece, sottolinea che l’adolescenza è il periodo della vita in cui si acquisisce e si struttura un’identità, personale e sociale, differente da quella infantile, dunque più complessa. Infine Piaget, la identifica come fase dello sviluppo cognitivo in cui compare il pensiero ipotetico- deduttivo che consente di fare ragionamenti astratti e più sofisticati.
L’adolescente si ritrova ad essere investito da cambiamenti significativi, sotto diversi aspetti:
- Anatomici e ormonali come il cambiamento della voce nei maschi e la crescita del seno nelle femmine
- Cognitivi: il pensiero è svincolato dal presente e proiettato verso il futuro, dunque più astratto e meno concreto
- Emotivi: si osserva un investimento affettivo verso soggetti esterni alla cerchia familiare
- Sociale: si costruiscono nuove relazioni a scuola, in palestra e in luoghi esterni alla casaMolto spesso questi cambiamenti non avvengono nello stesso momento, ecco perché un precoce sviluppo a livello fisico non accompagnato da un adeguato sviluppo a livello cognitivo ed emotivo, possono portare ad esempio, ad adottare condotte irregolari, comportamenti impulsivi ed esperienze a rischio come nel caso di esperienze sessuali precoci non protette e uso di droghe. Il punto di riferimento principale diventa il gruppo dei pari, la cerchia di amici che si frequenta e con cui si elaborano regole condivise e diverse da quelle familiari.
Questo processo di separazione (dalla famiglia) – individuazione (con i pari) permette la creazione dell’identità del giovane, ecco perché rappresenta una fase delicata e cruciale per lo sviluppo.
Come conseguenza dei cambiamenti ormonali ed emotivi, gli adolescenti tenderanno ad assumere atteggiamenti provocatori e oppositivi nei confronti della famiglia, per affermare la propria ricerca di autonomia ed indipendenza. L’oppositività dell’adolescente ha dato luogo al mito del “turmoil” cioè dell’adolescenza come periodo turbolento, inquieto e ribelle. Sempre di più, oggi, si tende a sottolineare però l’ambivalenza dell’adolescente, in
quanto da un lato si mostra provocatorio e sfidante nei confronti dell’autorità, in primis i genitori, ma allo stesso tempo avverte il bisogno di solidi punti di riferimento per proporsi come soggetto attivo e non più, passivo e dipendente, come nella fase dell’infanzia.
Gli esiti dell’adolescenza
A seconda di tanti fattori, tra cui il rapporto con i genitori e la qualità delle relazioni esterne con il gruppo dei pari, l’adolescenza può concludersi con differenti esiti:
- Adolescenza ottimale: il ragazzo vive al meglio il processo di crescita, accrescendo i proprio orizzonti di sviluppo sociali, emotivi e cognitivi;
- Adolescenza abbreviata: il ragazzo è portato ad assumere precocemente stili di vita da adulto, saltando il periodo dell’adolescenza per far fronte a degli eventi critici (ad esempio iniziare subito a lavorare e non continuare gli studi per aiutare la famiglia)
- Adolescenza ritardata: il ragazzo persiste in una forma di dipendenza infantile nei confronti degli adulti, senza affrontare i compiti che si impongono alla sua età e raggiungere step più avanzati del percorso di crescita, precludendosi esperienze di emancipazione.
- Adolescenza con esito dissociale: il ragazzo non giunge ad uno sviluppo completo, continua a ragionare per categorie dicotomiche tipiche dell’infanzia, senza costruire una visione poliedrica della realtà, adotterà esclusivamente un atteggiamento oppositivo senza crearsi delle alternative costruttive.Il tema dell’adolescenza è trattato nell’ambito della Psicologia clinica attraverso lo studio di disturbi frequenti quali i disturbi alimentari, oppure in Psicologia dell’età evolutiva tramite la messa in atto di trattamenti di supporto alla genitorialità in un periodo di transizione cruciale per tutto l’organizzazione familiare.
Anche in ambito scolastico, è prassi attivare dei progetti di educazione sulle corrette condotte sessuali e di prevenzione sulla dipendenza da alcol, droghe e fumo. In particolare è diffuso fra i giovani alle prime esperienza, l’utilizzo di droghe “leggere” come marijuana e hashish, sostanze psicotrope ricavabili dalla pianta della Cannabis, che creano alterazioni mentali, calo dell’attenzione e della registrazione mentale e con il tempo assuefazione totale, con perdita del senso di identità personale e inevitabili conseguenze anche sul rendimento scolastico.
LO STUDIO BRUNO E FERRARIO, GRAZIE AL “PROGETTO LILA”, ALL’INTERNO DEL CENTRO DI CONSULTAZIONE PSICOLOGICA PER LA FAMIGLIA fornirà supporto su differenti ambiti della Psicologia dell’età evolutiva, tra cui:
- Disturbi d’ansia e attacchi di panico.
- Disturbi dell’umore e depressione
- Disturbi psicosomatici
- Disturbi del sonno
- Disturbi del comportamento alimentare
- Disturbi dell’apprendimento e psicologia scolastica
- Problematiche di coppia e famiglia
- Supporto psicologico per le coppie in separazione in riferimento alla gestionedella genitorialità
- Mediazione familiare
- Prevenzione sull’utilizzo delle “droghe leggere”
Per ulteriori informazioni Vi invitiamo a partecipare a DUE EVENTI SERALI dalle ore 21:00 condotti da psicoterapeuti esperti.
Per informative sulle date, chiamare senza impegno il numero 0331/772323 dalle 10:30 alle 17:00 dal lunedì al venerdì.